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Mizoguchi indimenticato Maestro giapponese di un cinema levigato e intimista concepisce quest’opera dopo la lettura dei racconti surreali di Ueda, su cui basa la poetica dell’opera (e da cui nasce lo spregiudicato titolo della distribuzione italiana). Il film è imperniato sulla storia di due umili uomini di un piccolo villaggio nel Giappone del sedicesimo secolo sconvolto dalla guerra civile. I due abbandonano le rispettive famiglie e partono in cerca di fortuna per ambire all’agognato status di Samurai. La loro epopea sarà cagione di lutti e disperazione, e la rovina si abbatterà sulle famiglie lasciate in balia degli eventi. Presentato in un taglio inquietante narra vicende strazianti, questo film è una favola sovrannaturale sulla follia degli uomini con sogni più grandi di loro e le loro donne che soffrono di conseguenza questa smania di grandezza. Genjuro (Masuyaki Mori) è un vasaio che desidera la ricchezza e lusso, mentre Tobei (Sakae Ozawa), un contadino, entrambi sognano di elevarsi allo status di samurai, fino al punto di ignorare la propria famiglia. Anche se una guerra infuria intorno a loro, si avventurano in città per vendere i loro prodotti. Genjuro viene stregato da un bellissimo anche se vendicativo fantasma (Machiko Kyo), mentre la moglie viene uccisa da un soldato; Tobei diventa un celebre guerriero, mentre la moglie scende a prostituirsi dopo essere stata violentata durante la ricerca di suo marito. Un’opera marmorea nel suo possente spirito epico che non manca di commuovere ed appassionare. Un autentico cardine del Cinema di ogni tempo.

Titolo originale: Ugetsu monogatari

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