Addio al grande Ermanno Olmi e festa per il redivivo Terry Gilliam
Una puntata davvero antitetica, questa ventesima di Viaggio nella Luna. C’è tanta tristezza per la scomparsa di uno dei più grandi registi italiani: Ermanno Olmi. La truppa di VnL ne ripercorre la filmografia discutendo dell’eredità lasciata dal Maestro all’agonizzante cinema italiano contemporaneo. Opere come L’albero degli Zoccoli, o Il Mestiere delle Armi o Il Posto hanno intessuto un’iconografia di una cultura perduta e ritrovata dal grande talento visionario di Olmi. Una sorta di mappa segreta che conduce a paesaggi inesplorati, a immacolate visioni di preziosi attimi fermati per sempre sulla pellicola. Una Poetica delle micro-emozioni che ha saputo proteggere gelosamente lacerti di linguaggi perduti, mestieri antichi, uomini di altri tempi. Addio Ermanno, possa la terra esserti lieve!
Per bilanciare la tristezza di questa perdita una grande notizia che riempie il cuore di gioia di tutti i cinefili: Terry Gilliam sta bene ed è già di nuovo operativo! Ricoverato per un ictus il Maestro statunitense è riuscito a beffare anche la Morte perculandola e respingendo l’ultimo assalto della Maledizione di Don Chisciotte. Sì perchè il suo travagliato film (The Man who killed Don Quixote) vede finalmente la luce dopo quasi vent’anni di gestazione tra cast stravolti, produzioni saltate, incidenti di scena, battaglie legali, attacchi di Malaria, Peste Bubbonica, le Cavallette, le Cavallette!!! (cit.) Il film interpretato da Jonathan Pryce e Adam Driver è stato presentato al Festival di Cannes in questi giorni, accolto trionfalmente da pubblico e critica. Insomma Terry è ancora in sella ed è pronto a fare a pezzi tutti i cineasti moderni con la sua grottesca e stralunata visione del mondo. Noi amiamo quest’uomo e lo urliamo apertamente in trasmissione, non perdetevi per niente al mondo questa dichiarazione d’amore!
In studio conducono: Federico Minguzzi, Lorenzo Scappini, Marco Belemmi e Francesco Morosini. Buon Ascolto.
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Sono un essere senziente. Mi occupo di varia umanità dall’età di circa due anni. Sono giunto al mezzo secolo di esperienza vissuta su questo Pianeta. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sulla Poetica dell’ultimo Caproni nel 1996. Interessato al cinema dall’età di tre anni e mezzo dopo una sofferta visione dei Tre Caballeros della Disney, opera discussa e aspramente criticata in presenza delle maestre d’asilo. Alla perenne ricerca di un nuovo Buster Keaton che possa riportare luce nelle tenebre e sale nei popcorn.