
Cinegames: i Videogiochi e la Settima Arte, storia di una contaminazione infinita
In questa puntata di Viaggio nella Luna si affronta il tema dei Videogames e di come questi abbiano influenzato la Storia del Cinema. Innumerevoli sono le opere tratte o ispirate a Videogiochi di successo o meno, ma anche opere che hanno originato una vera e propria riflessione sulla cultura videoludica partendo da Tron e arrivando a Ready Player One. I due titoli citati non sono stati tratti da titoli videoludici ma rappresentano un tentativo del Cinema di intavolare un ragionamento che si addentri sul concetto ultimo di videogioco e su come esso incida culturalmente sulle vite di tutti noi. Naturalmente abbiamo poi film che sono invece tratti direttamente da titoli di successo e che hanno avuto sorti alterne sia al botteghino che in sede di critica. Vediamola dunque insieme questa lista di film che Federico ha preparato e che è stata discussa ampiamente in trasmissione:
- Super Mario Bros (1993)
- Double Dragon (1994)
- Street Fighter (1994)
- Mortal Kombat (1995)
- Mortal Kombat: Annihilation (1997)
- Wing Commander (1999)
- Lara Croft: Tomb Raider (2001)
- Resident Evil (2002)
- Lara Croft: Tomb Raider – La culla della vita (2003)
- House of the Dead (2003)
- Resident Evil: Apocalypse (2004)
- Alone in the Dark (2005)
- Doom (2005)
- Bloodrayne (2006)
- Silent Hill (2006)
- DOA: Dead or Alive (2006)
- Resident Evil: Extinction (2007)
- Postal (2007)
- Hitman (2007)
- In the name of the King: a Dungeon Siege Tale (2008)
- Far Cry (2008)
- Max Payne (2008)
- Street Fighter: the legend of Chun Li (2009)
- Tekken (2010)
- Prince of Persia: the sands of time (2010)
- Resident Evil: Afterlife (2010)
- Resident Evil: Retribution (2012)
- Silent Hill: Revelation (2012)
- Need for Speed (2014)
- Hitman: Agent 47 (2015)
- Warcraft – L’inizio (2016)
- Assassin’s Creed (2016)
- Resident Evil: the final chapter (2017)
- Tomb Raider (2018)
- Rampage: Furia Animale (2018)
- Detective Pikachu (2019)
- Sonic the Hedgehog (2020)
- Monster Hunter (2020)
- Mortal Kombat (2021)
- Werewolves Within (2021)
- Resident Evil: Welcome to Raccoon City (2021)
- Uncharted (2022)
- Sonic the Hedgehog 2 (2022)
Si tratta senza dubbio di un compendio più che esaustivo sulle principali opere influenzate dalla cultura videoludica e ognuna di esse rappresenta un tentativo di sublimare in cinematografia il video-gioco e il relativo substrato inconscio depositato in ognuno dei suoi estimatori.
Nella seconda parte della trasmissione Thomas ci parla di A Classic Horror Story, una produzione italiana di Netflix. La moda del pastiche del genere horror persiste con questo film, una fusione all’italiana degli aspetti più riconoscibili del genere che vanno da The Texas Chain Saw Massacre a Cabin in the Woods. Come suggerisce il titolo del film, i registi Roberto de Feo e Paolo Strippoli sono particolarmente interessati a intrecciare alcune delle scene di maggior successo di film horror recenti e storici in una sorta di meta narrazione, ma questo processo di prestito e fusione alla fine produce risultati alterni e non perfettamente chiari. La trama: con nient’altro che un camper scassato a disposizione, un eterogeneo gruppo di sconosciuti si prepara per un viaggio nel sud Italia. Elisa (Matilda Lutz) sta viaggiando per abortire per volere della madre controllante; gli amanti Sofia (Yulia Sobol) e Mark (Will Merrick) hanno grandi piani romantici per fuggire; lo studente di cinema Fabrizio (Francesco Russo) guida il resto del gruppo mentre si reca a visitare i membri della famiglia calabrese; e a completare il gruppo c’è Ricardo (Peppino Mazzotta) di mezza età, un medico introverso. Tuttavia, l’arrivo di tutti alle rispettive destinazioni finali viene ritardato indefinitamente quando il camper devia fuori strada in un terrapieno nel cuore della notte, con la strada (e il servizio di telefonia cellulare) che scompare misteriosamente. Una fatiscente casa a forma di stella appare stranamente nel mezzo del campo che improvvisamente circonda il camper. La dimora sembra abbandonata, ma il gruppo non può fare a meno di sentirsi osservato e braccato.
Infine Checco per la rubrica “Un Classico da Rispolverare” ci parla di Un uomo e una Donna di Claude Leluche, una delicata storia d’amore tra due persone che hanno perso il rispettivo compagno di vita e che stanno faticosamente rielaborando il lutto di questa tremenda perdita. Un rapporto quindi che nasce tra pastoie legate al passato che si traducono in temi quali incomunicabilità e difficoltà ad aprirsi all’altro. Una paura di amare che è il fulcro della narrazione e che Leluche porta in scena con rara maestria.
Per questo e per molto altro potete tranquillamente attingere al podcast qui di seguito. Buon ascolto e buon cinema a tutti gli esseri di buona volontà.
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Sono un essere senziente. Mi occupo di varia umanità dall’età di circa due anni. Sono giunto al mezzo secolo di esperienza vissuta su questo Pianeta. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sulla Poetica dell’ultimo Caproni nel 1996. Interessato al cinema dall’età di tre anni e mezzo dopo una sofferta visione dei Tre Caballeros della Disney, opera discussa e aspramente criticata in presenza delle maestre d’asilo. Alla perenne ricerca di un nuovo Buster Keaton che possa riportare luce nelle tenebre e sale nei popcorn.