Diamanti Grezzi e altre cosucce dalla Quarantena
Strani Giorni. Viviamo strani giorni. Senza sentire il lamento del mondo esterno siamo delimitati all’interno di quattro muri domestici che ci separano dall’Olocausto, dallo stridore dei denti e da invisibili particelle patogene. E dire che l’avevamo già visto, quando più di quindici anni in un mercato cinese il SARS-COV fece il salto dal mondo animale a quello umano nessuno credeva ci sarebbe stato un tragico seguito.
E noi siamo qui a parlare di cinema. Come di una cosa rivoluzionaria. Per non permettere alle nostre menti di essere ottenebrate dalla paura. Con una diretta facebook in streaming video, ognuno piazzato davanti al suo pc presso la propria abitazione, abbiamo di nuovo incrociato i flussi dialettici e abbiamo aperto la trappola delle parentesi, delle deviazioni infinite, e ci siamo divertiti in mezzo ad un deserto di parole.
Sì va bene si è parlato di cinema. Di Diamanti Grezzi, de L’Ufficiale e La Spia e di altri affascinanti ammennicoli di celluloide, ma ci stavate davvero ascoltando? O era la coltre di un’impalpabile neve micidiale che stringeva le vostri menti? Se è così perdonateci, davvero, il brusio…
Buon Ascolto.
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Sono un essere senziente. Mi occupo di varia umanità dall’età di circa due anni. Sono giunto al mezzo secolo di esperienza vissuta su questo Pianeta. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sulla Poetica dell’ultimo Caproni nel 1996. Interessato al cinema dall’età di tre anni e mezzo dopo una sofferta visione dei Tre Caballeros della Disney, opera discussa e aspramente criticata in presenza delle maestre d’asilo. Alla perenne ricerca di un nuovo Buster Keaton che possa riportare luce nelle tenebre e sale nei popcorn.