Ciao Monica. Inizia con l’amaro in bocca questa dodicesima puntata di Viaggio nella Luna dove si saluta una grande artista che ci ha lasciati. Si ripercorrono le tappe che l’hanno resa grande cominciando dalla collaborazione artistica con Michelangelo Antonioni e i quattro straordinari film che hanno costruito il personaggio tormentato di Monica nel giro di quattro anni (dal 1960 al 1964): L’Avventura, La Notte, L’Eclisse e Il Deserto Rosso. Un personaggio cangiante capace di trasformarsi in ogni sceneggiatura in cui venne calato ma che rimase, grazie alla splendida Arte Recitativa di Monica Vitti, sostanzialmente lo stesso. Una donna nevrotica, insicura, emotivamente provata, con una sfumatura elegiaca nei suoi dialoghi che mozzava il respiro. E su tutto la sua meravigliosa voce abrasiva. Ciao Monica, ci mancherai.

Terminato il doveroso omaggio a Monica si inaugura a Viaggio nella Luna la prima ospitata della nona stagione che vede come protagonisti Luca e Manuel Baggiarini, rispettivamente padre e figlio. Il primo nutre da sempre un’ossessione per il cinema, il secondo ha contratto il “morbo” direttamente dal padre. Inutile dire che ogni puntata coi “Baggios” è all’insegna dell’estemporaneità più totale e dilagante – ambiente nel quale peraltro la cricca di VnL ha sempre sguazzato molto bene – ma si inizia parlando di progetti correnti: Luca, reduce dal precedente documentario “Rimango a casa tour” che racconta un viaggio in bicicletta nel cuore di una Romagna inaspettata, è ora alle prese con l’imminente uscita del videoclip “Campi in fiore” del cantautore riminese Luca Casali. Unitamente a questo, Luca si sta prodigando in maniera più che alacre alla pre-produzione del suo prodotto sci-fi che tra mille peripezie include anche la riproduzione di una capsula Mercury che sta costruendo per intero nel suo garage. Manuel, invece, zitto-zitto-cacchio-cacchio, sta lavorando a “Il pittore” un cortometraggio ambientato durante la seconda guerra mondiale che vede come protagonista un soldato alleato, in fuga delle truppe tedesche, che troverà rifugio nel Montefeltro marchigiano, in un casolare dove abitato un anziano signore con la figlia.
Il resto della puntata è un flusso torrenziale di logorrea subordinata alla Settima Arte. I vostri amati “Quelli là” tirano in ballo la serie de “Il Signore degli Anelli” che uscirà su Prime Video (si vocifera nell’ultimo quadrimestre del 2022), si parla del teaser della sigla di ‘sta serie che ne mostra solo il titolo, a testimonianza del fatto che il livello di nerditudine della truppa è come sempre fuori scala, e Alessandro Nunziata, parlando di LOTR, si infiamma come la frusta del Balrog di Morgoth, facendo piovere sugli astanti espressioni da taverna che nemmanco i bifolchi al Puledro Impennato di Bree pronuncerebbero. Nel tentativo di estinguere Ale con un estintore, si trova il tempo di parlare di “The book of Boba Fett” coi suoi pregi e difetti, facendo invettive ai danni di Robert Rodriguez e lodando le capacità di Bryce Dallas Howard. Nel flusso semantico si butta nel mucchio anche “Dune” dell’ormai mitologico Villeneuve (uno dei “Treni della ghiaia” di Federico), lodandolo sperticatamente, e al contempo immaginando, in un ipotetico “What if”, come sarebbero andate le cose se l’intera trilogia sequel di Star Wars fosse stata affidata al regista canadese, che fino ad ora non ha sbagliato nulla.
Questo e molto altro nella dodicesima della nona di Viaggio nella Luna.

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