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Uno dei primi film ad avvalersi del sonoro l’opera di Milestone prende spunto dall’omonimo romanzo di Erich Maria Remarque per raccontare l’odissea di un gruppo di amici di nazionalità tedesca che decide di arruolarsi per la Grande Guerra del 15-18. La loro odissea è narrata con occhio disincantato e velatamente amaro, con un retrogusto spiccatamente antimilitarista e pacifista. Partiti intrisi di ideali altisonanti come coraggio, onore, senso della Patria, in realtà i giovani si renderanno presto conto che la Grande Carneficina che alla fine fagociterà anche loro, non ha nulla a che vedere con questi roboanti propositi ma è solo un enorme macchina con denti affilati che fagocita vite umane. Un film emozionante per il taglio iper-realista delle inquadrature, per il nevrotico succedersi degli eventi, per l’inquietante sondaggio delle anime dei protagonisti. La scena più bella, che probabilmente racchiude l’intera essenza del film, è la scena finale. Paul dalla sua trincea scorge una meravigliosa farfalla. L’animale è un incredibile lacerto di grazia nel bel mezzo della battaglia, una visione angelica in una cornice di morte e devastazione, sottolineata da uno straziante motivo suonato da un’armonica. Mentre Paul allunga la mano desiderando accarezzare quella bellezza innaturale, un cecchino francese si prepara a prendere la mira attraverso il mirino del suo fucile di precisione. Paul si sporge più vicino alla farfalla e allunga la mano, l’inquadratura ora è per la sola mano di Paul, all’improvviso si sente il suono secco di uno sparo. La mano di Paul sobbalza, si agita per un momento e poi si abbandona nella morte (la mano in realtà apparteneva al regista Lewis Milestone che girò di persona la scena includendola nella versione finale, sembra che la scena fu suggerita a Milestone dal cineasta ceco Karl Freund). Tutto è desolato e silenzioso. La melodia dell’armonica si ferma. Nel cupo epilogo del film, c’è l’immagine inquietante di una collina scura, sfregiata da una battaglia coperta da un mare di croci bianche. Attraverso i campi disseminati di cadaveri, emerge una visione di Paul e dei suoi commilitoni in una colonna che si allontana obliquamente dalla telecamera verso il vuoto. Sono soldati spettrali che, uno per uno, guardano indietro con amarezza, tristezza e un’ombra di muta accusa nei loro occhi.

Titolo originale: All Quiet on the Western Front

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