American History X
Derek è uno skinhead che finisce in prigione per aver ucciso due ragazzi di colore che stavano tentando di rubargli l’auto. In prigione maturerà un cambiamento radicale del suo modo di pensare allontanandosi dalle idee neonaziste del gruppo Skin88 di cui faceva parte, una sorta di setta xenofoba guidata da Cameron Alexander, editore con idee razziste sulla supremazia della razza bianca. Nel frattempo il fratello minore di Derek, Daniel, imbevuto dell’ideologia di estrema destra del fratello, presenta a scuola una tesina su Mein Kampf di Hitler suscitando l’orrore degli insegnanti. Una volta uscito Derek dovrà impegnare la sua stessa vita per tentare di cambiare il fratello strappandolo al gruppo di Alexander che si aspetta da lui lo stesso impegno che aveva prima di finire in prigione. Daniel viene così coinvolto in raid violenti da altri militanti, mentre Derek è impegnato a cercare di proteggerlo e in definitiva di salvarlo da quell’abominio.
Chi sono i veri carnefici? E quale destino attende di essere dipanato all’ombra di ideologie cieche e perverse? Quest’opera analizza con lucida determinazione il brulicante underground dei gruppi razzisti e xenofobi negli Stati Uniti dell’integrazione razziale e tenta di darne una spiegazione sociologica. Gli ideali razzisti di cui sono impregnati questi ragazzi gettati allo sbaraglio da cinici leader sono in realtà un bieco strumento di controllo delle coscienze: lo scopo è quello di tenere unito per mezzo della paura della diversità, della differenza da sè, un determinato gruppo di persone. Il fine in sostanza è quello di poterle manovrare per meri scopi politici, o peggio economici. Davvero commovente la prova di Norton nel ruolo del protagonista, interpretazione che gli valse la nomination all’Oscar come migliore attore protagonista. Un film che tenta di cambiare le cose, con una visione laterale della piaga delle ideologie razziste e xenofobe.
Titolo originale: American History X