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Jake Gittes è un detective privato specializzato in banalissimi casi di adulterio. Viene assunto da una donna, Evelyn Mulwray, per investigare sulla fedeltà del marito. Hollis Mulwray, colui su cui Jack dovrebbe indagare, è un ingegnere a capo del potente Dipartimento delle Acque di Los Angeles, Jack scopre che l’uomo si è opposto alla costruzione di una diga per combattere la siccità nella zona. Continuando ad indagare Jack incrocia la strada dell’influente Noah Cross, un costruttore edilizio con in mano mezza città, che sembra avere a che fare con la vicenda. Inizia così un’intricatissima vicenda di delitti e segreti che porterà l’investigatore a far luce su un nuovo mondo, a due passi da lui e tuttavia totalmente sconosciuto nella sua impenetrabile omertà. Una sceneggiatura a dir poco labirintica in cui lo spettatore fa davvero fatica a rinvenire il bandolo della matassa se non fosse per alcuni aiuti che Roman Polanski, coautore della sceneggiatura, inserisce qua e là. Di questo film è spesso citata la scena in cui Roman Polanski (in veste di attore), tirapiedi al soldo di Cross, sfregia Jack infilandogli un serramanico in una narice e affettandogliela. Un noir dai toni sofisticati e malinconici questo primo film di Polanski in terra americana, ma anche di una certa portata innovativa rispetto al classico pattern del noir anni ’50, manca infatti la voce fuori campo ma rimane il carattere malinconico del protagonista che, esattamente come lo spettatore, finisce ingannato e incagliato in una vicenda di cui non sa distinguere i confini. Davvero ben assortita la coppia di attori: Jack Nicholson e Faye Dunaway, che lavorano in perfetta sintonia con naturalezza espressiva risultando peraltro estremamente credibili nei rispettivi ruoli. Un film che richiede attenzione ai particolari ma che ripaga con un’atmosfera raffinata e ammaliante.

Titolo originale: Chinatown

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