Cinque Pezzi Facili
- Billy Green Bush, Fannie Flagg, Helena Kallianiotes, Jack Nicholson, Karen Black, Lois Smith, Marlena MacGuire, Sally Struthers
- Bob Rafelson
- Drammatico
- 11 Settembre 1970
Robert Dupea aveva tutto: una ricca famiglia e un promettente futuro da brillante pianista. Eppure l’uomo si lascia tutto alle spalle per un lavoro nel campo petrolifero e per una vita più che ordinaria lontano da casa. Quando la sorella lo richiamerà a Washington a causa di una grave malattia del padre sarà l’occasione per riaffacciarsi sul suo passato e dipanare l’origine psicologica delle sue scelte. Jack Nicholson è fantastico nel ruolo del protagonista, donando al personaggio uno spessore conturbante e in qualche modo mistificante. Bob Rafelson in cabina di regia affonda la sua indagine nel suo uomo mettendone a nudo debolezze e virtù, in forma freudiana, con metodo distaccato, analitico, quasi scientifico. Un film affascinante, raffinato, introspettivo. Un’opera interamente incentrata sulla figura di un personaggio che è fondamentalmente un emarginato che abbandona e non può ritornare alla sua vita perchè incagliato da una rete invisibile di insofferenza verso l’umanità. Non c’è una scena in tutto il film infatti in cui Robert sia a proprio agio con le persone che gli stanno intorno, questo fa di lui una sorta di perdente ante litteram, un sociopatico alla deriva nel grande mare della vita che tenta in ogni modo di sopravvivere a se stesso.
Titolo originale: Five Easy Pieces
Uno dei miei film preferiti! Bellissima recensione, tuttavia dissento sul fatto che Robert sia sempre a disagio tra la gente; mi pare che riesca ad essere se stesso e felice con chi non esige niente da lui ma lo accetta per quello che è. Direi uno spirito libero più che un perdente, anche perchè perdenti mi sembrano gli altri che lo circondano e che conducono delle vite assolutamente piatte. Il dialogo con il padre credo sia emblematico: riesce a parlare con lui solo perchè colpito da un ictus. Si capisce che la ferrea impostazione del padre non gli consentiva nessun tipo di dialogo.
Che desolazione, che attore. La scena del pianoforte è unica.
C'è un refuso nella scheda l'uscita è del 1970
Grazie corretto!