Hollywood Party
Un irresistibile, irrefrenabile risata che dura novantanove minuti. Hollywood Party è davvero spassoso, a cominciare dalle gag spontanee di Peter Sellers e degli altri attori (si dice che il copione fosse di sole 12 pagine, il resto fu tutta improvvisazione) per finire agli spunti narrativi al limite del surreale. In sostanza Edwards scioglie le briglie al talento comico del suo attore-feticcio realizzando un piccolo capolavoro di ilarità. La narrazione, come detto, è ridotta all’osso. Una sconosciuta comparsa indiana (un incontenibile Sellers sotto le spoglie dell’indiano) combina un guaio dopo l’altro sul set di una produzione americana. Non contento s’intrufolerà al party del produttore del film e continuerà con la sua involontaria opera di massacro passando da una gaffe all’altra. Intorno una cornice di personaggi esilaranti come il cameriere Levinson che si scola tutti i drink che dovrebbe servire agli ospiti del party. E poi una serie di trovate geniali: come elefanti che appaiono improvvisamente, o un’invasione di schiuma che sommerge tutto e tutti, la scarpa galleggiante nella fontana, il pollo che dal piatto di Sellers vola in testa alla commensale (Paolo Villaggio farà tesoro di queste e di altre scene di Sellers per il suo Fantozzi)… Insomma se avete voglia di ridere guardate questo caposaldo della comicità: molte delle gag presenti nei film sono state e saranno imitate ad libitum. Un intramontabile classico della risata.
Titolo originale: The Party
Capolavoro inarrivabile della comicità. Peter Seller è probabilmente al top della sua forma, i personaggi che lo circondano pure. Alcune gag sono geniali e tutt'ora copiate da comici e registi moderni. Da notare la data di uscita del film (1968). Un grande apologo su Hollywood, il cinema e le differenze di classe sociale. Da vedere più e più volte.