
I Dimenticati
Sullivan’s Travel è l’opera in cui Preston Sturges infuse con più passione e impeto la propria arte unitamente ad una visione rielaborata delle vicende umane. Ne nacque un film divertente, profondo e assai godibile. La storia è quella di John Lloyd Sullivan, un commediografo di successo che intende scrivere e dirigere una piéce sugli strati più umili e indigenti della società. Per farlo si cala nella parte travestendosi da clochard e inizia a peregrinare per la città per raccogliere informazioni. Sarà l’inizio di una sarabanda di avventure che lo porteranno in prigione, accusato di essere l’assassino di se stesso. Ma la redenzione è lì a due passi: sia personale che artistica. L’uomo troverà infatti l’amore e l’ispirazione drammaturgica. Un film inebriato da una denuncia sociale soft, con un mezzo sorriso sulle labbra, più di ogni altra cosa per capire questo film valga questo scambio di battute tra Sullivan e il suo maggiordomo: “Voglio andare per la strada a scoprire cosa significhi essere povera gente: fare un film sulla miseria.” “Se mi è permesso dire, signore, il soggetto non interessa a nessuno. li povero sa tutto sulla povertà: solo agli intellettuali piacerà l’argomento.” “Ma io voglio farlo per i poveri, non capisci?”
Titolo originale: Sullivan’s Travels

Sono un essere senziente. Mi occupo di varia umanità dall’età di circa due anni. Sono giunto al mezzo secolo di esperienza vissuta su questo Pianeta. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sulla Poetica dell’ultimo Caproni nel 1996. Interessato al cinema dall’età di tre anni e mezzo dopo una sofferta visione dei Tre Caballeros della Disney, opera discussa e aspramente criticata in presenza delle maestre d’asilo. Alla perenne ricerca di un nuovo Buster Keaton che possa riportare luce nelle tenebre e sale nei popcorn.