
Il Cameraman
- Buster Keaton, Harold Goodwin, Marceline Day, Sidney Bracy
- Buster Keaton, Edward Sedgwick
- Commedia, Romantico
- 16 Settembre 1928
Un grande artista impresse alla fine degli anni 20 una svolta nella gestione della mimica corporea nel cinema muto facendo del proprio corpo un incredibile veicolo espressivo dove dinamismo, motorietà, senso dello spazio e gestualità contribuirono alla creazione di un archetipo infallibile di comicità, frutto di un talento ineguagliabile. Quell’uomo, naturalmente, è Buster Keaton e tutti conosciamo (e amiamo) i suoi film, le sue irresistibile gag, ma anche il suo estro nel costruire personaggi con pochi semplici movimenti del corpo. Questa opera non fa eccezione e segna il debutto (anche se non accreditato) di Keaton alla regia. La storia è quella di un uomo che innamoratosi di una dipendente della MGM fa di tutto per entrare nel mondo del cinema barattando la sua macchina da scrivere per una cinepresa. Dopo un’esilarante sarabanda di fallimenti l’uomo riuscirà a sfondare con l’ausilio di una scimmietta. Un’opera brillante che dimostra (laddove ce ne fosse bisogno) come ad un grande comico bastino davvero pochi miseri espedienti per incendiare di sorrisi la sua platea. Un caposaldo del divertimento.
Titolo originale: The Cameraman

Sono un essere senziente. Mi occupo di varia umanità dall’età di circa due anni. Sono giunto al mezzo secolo di esperienza vissuta su questo Pianeta. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sulla Poetica dell’ultimo Caproni nel 1996. Interessato al cinema dall’età di tre anni e mezzo dopo una sofferta visione dei Tre Caballeros della Disney, opera discussa e aspramente criticata in presenza delle maestre d’asilo. Alla perenne ricerca di un nuovo Buster Keaton che possa riportare luce nelle tenebre e sale nei popcorn.