
Il Fascino Discreto della Borghesia
- Bulle Ogier, Delphine Seyrig, Fernando Rey, Jean-Pierre Cassel, Michel Piccoli, Milena Vukotic, Paul Frankeur, Stéphane Audran
- Luis Buñuel
- Commedia, Parodistico
- 15 Settembre 1972
Un Luis Buñuel surreale, sardonico e irriverente mette impietosamente alla gogna sei piccolo-borghesi che per tutta la durata del film tentano invano di cenare insieme. Ogni volta saranno interrotti dalle più grottesche apparizioni e dai più bizzarri impedimenti. La cena diviene presto metafora dell’indolenza di una classe che in quel periodo assumeva il profilo di un nemico culturale per buona parte dell’intellighenzia europea. Dunque per quelle persone cenare diviene un’impresa oltre i limiti umani, un impedimento assurdo e invalicabile, in un crescendo narrativo ancora oggi ineguagliato. Persino prendere un Tè diventa un’impresa titanica. Un film che strizza un occhio al dadaismo e un occhio all’impegno sociale. Evidente l’influenza che il teatro di Ionesco, di cui se ne rinviene qualche elemento anche nel profilo di alcuni protagonisti, ha esercitato su quest’opera. Il senso dell’assurdo non attanaglia la narrazione tanto da renderla incomprensibile, al contrario la narrazione è fluida e assai comprensibile. Proprio in questa peculiarità sta lo scarto semantico con cui Buñuel gioca: l’assurdo si riverbera dalla routine, dalla banalità del quotidiano. Ed è ancora più sconcertante nella sua prorompente dicotomia semantica. Il linguaggio del Fascino Discreto in sostanza è un linguaggio che conosciamo tutti, ma porta in sè un micidiale innesco sempre pronto a far collassare il protocollo della comunicazione, il senso ultimo della correlazione dialogica tra chi guarda e chi è guardato. In definitiva la si può senza dubbio definire un’opera favolosa, nel senso etimologicamente più pertinente che possiede il termine.
Titolo originale: Le charme discret de la bourgeoisie

Sono un essere senziente. Mi occupo di varia umanità dall’età di circa due anni. Sono giunto al mezzo secolo di esperienza vissuta su questo Pianeta. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sulla Poetica dell’ultimo Caproni nel 1996. Interessato al cinema dall’età di tre anni e mezzo dopo una sofferta visione dei Tre Caballeros della Disney, opera discussa e aspramente criticata in presenza delle maestre d’asilo. Alla perenne ricerca di un nuovo Buster Keaton che possa riportare luce nelle tenebre e sale nei popcorn.
Sei un Grande. !!