
Il Figlio
Il cinema asciutto, artigianale e possente dei fratelli Dardenne non può lasciare indifferenti. I loro film sono denudati di ogni orpello cinematografico (piani sequenza, colonna sonora, lirismo delle immagini, flashback esplicativi) per arrivare alla scarnificazione totale dell’opera e alla sua pubblica gogna estetica. Anche questo splendido capitolo del loro percorso artistico non fa eccezioni. Il titolare di una falegnameria, Olivier, assume un ragazzino di 16 anni proveniente dal riformatorio e ne diviene il tutore. Tra i due si instaura un rapporto paterno con radici profonde. Eppure Olivier si dimostra turbato nei confronti del ragazzo e nonostante la scorza superficiale della loro amicizia qualcosa getta angoscia nell’animo dell’uomo. Lo spettatore scoprirà solo in seguito che Olivier è il padre della vittima assassinata da quel ragazzo cinque anni prima. La cinepresa a spalla dei Dardenne segue i due protagonisti, quasi spiandoli in composto silenzio. Il processo di semplificazione dell’immagine innesta un sottile meccanismo di compartecipazione nello spettatore, ciò che per i greci prendeva il nome di pathos. Un film innovativo e toccante.
Titolo originale: Le Fils

Sono un essere senziente. Mi occupo di varia umanità dall’età di circa due anni. Sono giunto al mezzo secolo di esperienza vissuta su questo Pianeta. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sulla Poetica dell’ultimo Caproni nel 1996. Interessato al cinema dall’età di tre anni e mezzo dopo una sofferta visione dei Tre Caballeros della Disney, opera discussa e aspramente criticata in presenza delle maestre d’asilo. Alla perenne ricerca di un nuovo Buster Keaton che possa riportare luce nelle tenebre e sale nei popcorn.