
Il Pianista
Può un uomo privato di ogni più elementare diritto ritrovare conforto nella propria arte mentre intorno a lui dilaga il caos falciando uomini e cose senza alcuna distinzione? Polanski si affida alla Bellezza per ricostruire una dignità calpestata barbaramente, quasi che il sostrato estetico possa prevalere sul meccanicismo spietato della Storia. Basato sul romanzo autobiografico di Wladyslaw Szpilman, Il Pianista è un film davvero struggente con un degnissimo Adrien Brody nei panni del protagonista, attore dal talento indubbio e dalla verve recitativa di grande qualità. Siamo nella Varsavia del 1939, Wladislaw, talentuoso pianista ebreo, sta suonando Chopin in una registrazione per la radio polacca, quando giunge la notizia dell’invasione nazista della Polonia. Inizierà un’inesorabile caduta verso l’umiliazione della ghettizzazione, della deportazione, dell’annullamento personale. Wladislaw emergerà con la sua grande arte, come un diamante buttato nel fango. Un film sensazionale per ricostruzione storica, carisma registico (potrebbe essere altrimenti?), emozionante sceneggiatura, fotografia e montaggio assolutamente armonizzati alle atmosfere della narrazione e complementari alla visione d’insieme di un Polanski davvero ispirato.
Titolo originale: The Pianist

Sono un essere senziente. Mi occupo di varia umanità dall’età di circa due anni. Sono giunto al mezzo secolo di esperienza vissuta su questo Pianeta. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sulla Poetica dell’ultimo Caproni nel 1996. Interessato al cinema dall’età di tre anni e mezzo dopo una sofferta visione dei Tre Caballeros della Disney, opera discussa e aspramente criticata in presenza delle maestre d’asilo. Alla perenne ricerca di un nuovo Buster Keaton che possa riportare luce nelle tenebre e sale nei popcorn.