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Il film che ha rivelato al mondo il talento di Quentin Tarantino è un’incredibile fucina di talenti: anzitutto quello di Tarantino nello scrivere e dirigere, quindi un cast sempre all’altezza: dal nevrotico Steve Buscemi all’apprensivo Harvey Keitel, dallo psicopatico Michael Madsen allo stoico Tim Roth. Un film che guizza tra flashback e realtà, con dialoghi e situazioni memorabili, costruito per essere una mystery story con narrazione asincrona che passa agevolmente dal presente al passato senza alcun tipo di forzatura.

Una banda di professionisti si prepara per un colpo ad un negozio di diamanti, qualcosa però durante la rapina andrà storto. I banditi che fanno parte del gruppo sono stati scelti da Joe, l’anziano boss locale, senza che questi si conoscessero tra loro. Ognuno di loro assumerà un nome fittizio per non fornire elementi alla polizia in caso di cattura: mr. White, mr. Pink, mr. Orange e così via. Il piano presente della narrazione è il ritrovo stabilito dopo la rapina: un vecchio magazzino abbandonato. Uno dopo l’altro i banditi raggiungeranno il rendez-vous stravolti dalla sparatoria da cui sono scampati, qualcuno di loro è ferito. Gradualmente realizzano che in mezzo a loro dev’esserci un infiltrato della polizia, perchè il colpo era in realtà una gigantesca trappola con poliziotti appostati ovunque. Comincia così uno spietato confronto tra i criminali per scoprire chi sia il traditore.

Interessante l’uso della scansione temporale che anticipa in qualche modo la tecnica usata in Pulp Fiction: l’azione viene suddivisa in flash e sgretolata in decine di rimandi temporali e ricordi personali. Il risultato finale però è del tutto godibile e anzi intriga lo spettatore perchè lo chiama in causa in prima persona a ricostruire il narrato. Una vera e propria lezione di cinema, un’opera forte, densa di impennate violente e di citazioni più o meno colte. Decine le sequenze da ricordare, forse la più inquietante è la scena in cui mr. Blonde (Michael Madsen) tortura un poliziotto catturato nella fuga. Il poliziotto è legato ad una sedia, al centro della scena, con del nastro adesivo sulla bocca, immerso in una maschera di sangue. I suoi occhi seguono atterriti mr. Blonde che accende la radio e con un rasoio in mano gli si avvicina danzando. Negli occhi di Mr. Blonde c’è divertimento, sadismo, persino quieta pacatezza: mentre recide un orecchio del poliziotto continua a ballare e sorridere sulle note di “Stuck in the middle with you” degli Stealers Wheel.

Titolo originale: Reservoir Dogs

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