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Il cinema di Rosi è stato, da sempre, uno strumento di lotta: esattamente come quello di Ken Loach, è un mezzo di denuncia sociale e di indagine documentata. Le Mani sulla Città è forse l’opera più impegnata in tal senso: Rosi denuncia il malaffare che circonda la città di Napoli: appalti accomodati, politici compiacenti, speculazione edilizia, lottizzazione selvaggia. La storia è incentrata su Edoardo Nottola (Rod Steiger), losco personaggio che fa della speculazione edilizia la sua principale attività, appoggiato in questo dalla maggioranza che governa la città. Un vecchio palazzo nel centro di Napoli crolla improvvisamente a causa di un adiacente cantiere edilizio di proprietà di Nottola. Una commissione d’inchiesta stabilirà che i permessi sono stati concessi regolarmente ma Nottola sarà ormai diventato personaggio scomodo per la maggioranza politica che guarderà altrove per realizzare i suoi squallidi affari negandogli il posto in consiglio comunale promesso in passato. Nottola cercherà in ogni modo di opporsi alla decisione. Un’opera di una crudezza documentaristica impareggiabile, davvero notevoli le riprese dei consigli comunali con le inquadrature strette dell’opposizione che strepita mentre la maggioranza alza simultaneamente le mani per dimostrare che sono “mani pulite”. Un argomento, come si può notare, di stringente attualità purtroppo. Il malaffare di Napoli è la malattia che ha consumato l’Italia dal dopoguerra ad oggi: corruzione, inciuci tra poteri forti e mondo degli affari, connivenze politiche. Tutto questo è tristemente attuale e il film di Rosi, oltre ad essere un meraviglioso esempio di cinema di denuncia, è sempre drammaticamente vivo e reale per il nostro Paese.

Titolo Originale: Le Mani sulla Città

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