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Un punto di arrivo per Luc Besson, regista transalpino che con questo film raggiunge la piena consacrazione dopo il successo in patria di Nikita. Il film ha riscosso notevole successo al botteghino finendo per entrare nella schiera dei film più amati. Non è di certo amato da una parte della critica che ha tacciato Besson di eccessiva stilizzazione dei personaggi e di ridondante americanizzazione della sceneggiatura. E in effetti Besson, seppure con qualche caduta di tono, scrive e dirige una storia con personaggi stilizzati, ma la forza del film a nostro parere è proprio questa. La linearità della narrazione, tanto vituperata da alcuni critici, crea un pattern in cui violenza e poesia si intrecciano dando vita ad una storia dove i personaggi ribaltano i clichè senza forzature. La storia è incentrata sul killer professionista Leon, un italiano trasferitosi a New York e al soldo di un potente boss mafioso. La vita dell’uomo è divisa tra i suoi contratti e una tranquilla esistenza dove Mathilda è una sua piccola vicina di casa con cui ama parlare. Quando la famiglia della bambina sarà sterminata da poliziotti corrotti Leon si sentirà in dovere di proteggere Mathilda. Un’amicizia improbabile quanto incantevole tra un killer e una bambina fa di questo film un cult con un delicato gusto per l’introspezione. L’amore platonico di Léon per Mathilda è un’impalpabile germoglio che cresce silenziosamente e crea una sorta di aura magica nella quale Besson si muove abilmente incastonando una storia che sa toccare le giuste corde dell’emozione umana.

Titolo originale: Léon

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  1. sersan 1 Marzo 2024

    bellissimo

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