
Mad Max: Fury Road
In un futuro imprecisato dove la società umana ha subito un collasso postatomico e domina la desolazione più assoluta, si aggira Max, avventuriero allo sbando tormentato dai fantasmi dei suoi famigliari persi durante la crisi. Nella scena di apertura del film Max viene catturato dai Figli della Guerra, una banda di predoni capitanati da Immortan Joe, devoti al culto della cromatura e degli ottani, adoratori di mostri cromati divoratori di distanze e di uomini. Max viene condotto alla cittadella della banda dove viene tenuto prigioniero in qualità di “sacca di sangue”, ruolo sacrificale che la banda attribuiva a coloro che venivano usati come donatori di sangue per rinforzare la salute dei discepoli di Immortan Joe. Il capo supremo ha instillato una sorta di culto della sua persona nei suoi accoliti, tanto che la sua discendenza viene considerata un diritto divino per adempiere il quale Joe si è costruito un Harem con meravigliose fanciulle che hanno il compito di donargli nuovi eredi. Furiosa, una Figlia della Guerra in alto grado, ha il compito di guidare una BlindoCisterna, sorta di fortezza mobile corazzata e pesantemente armata, verso Bullet Farm per rifornirsi di armi. In realtà Furiosa libera le favorite dell’Harem di Joe e le nasconde nel mezzo per trarle in salvo conducendole verso un imprecisato Eden di cui la donna è a conoscenza. Appena venuto a conoscenza del tradimento Joe si getta all’inseguimento di Furiosa con tutti i mezzi della Cittadella coinvolgendo anche Max che viene caricato in uno dei mezzi come scudo umano. Inizia così uno dei più incredibili inseguimenti della storia della cinematografia, dove ogni fotogramma è campito con una forza estetizzante estrema che trasforma ogni azione cruenta in risorsa iconografica dalla feroce bellezza.Un orizzonte narrativo dove la follia incontra lo spettacolo, dove gli ottani trovano la polvere della strada, in uno dei più grandi film d’azione mai girati. Mad Max Fury Road è un brulicante vortice di mostri dell’inconscio che assumono le forme surreali di persecutori onirici che non concedono tregua, che emergono da zone oscure della mente per tormentare la razionalità di chi è braccato dalla propria stessa follia. George Miller affronta il reboot della sua saga a trent’anni esatti dall’uscita dell’ultimo capitolo della trilogia dedicata a Mad Max (Interceptor il Guerriero della Strada, secondo episodio della trilogia, è presente in questa lista), un’operazione narrativamente assai rischiosa che Miller risolve con un’opera adrenalinica incentrata su un uomo tormentato dai fantasmi della memoria, che pronuncia pochissime parole, che affronta una transizione caratteriale decisiva passando dall’eroe tenebroso della prima saga ad allucinato testimone di un’era che sembra non appartenergli. Mad Max: Fury Road è anche uno dei film con la genesi più tormentata della storia della cinematografia: la sua storia inizia nel 1995 con il progetto di Miller della realizzazione di un quarto episodio della sua saga. Vicissitudini politiche ed economiche portarono il progetto sull’orlo del collasso per più volte finché nel 2006, dopo essere passato di mano in mano, venne acquistato dalla Warner Bros che concesse a Miller carta bianca sulla realizzazione. Miller ingaggiò il fumettista inglese Brendan McCarthy che disegnò per lui qualcosa come 3500 vignette destinate allo storyboard che conferirono consistenza iconografica al progetto plasmando un solido scheletro narrativo su cui edificare l’opera che dovette comunque attendere dieci anni prima di vedere la luce.
Titolo Originale: Mad Max: Fury Road
Ma sì, un film senza pudore, che si mostra, che fa cinema, che non si vergogna, spassoso, a tratti comico.