
Milano Calibro 9
- Barbara Bouchet, Frank Wolff, Gastone Moschin, Ivo Garrani, Lionel Stander, Luigi Pistilli, Mario Adorf, Philippe Leroy
- Fernando Di Leo
- Azione, Criminale, Gangster
- 23 Febbraio 1972
Scerbanenco crea, Di Leo dispone, Moschin incarna. Si sintetizza così quest’opera in cui Noir, Thriller e Gangster Movie fondono i loro stilemi generando un archetipo che avrebbe poi identificato un genere ben definito: il poliziesco all’italiana, tanto amato in seguito da registi come Tarantino e Rodriguez. La storia è imperniata sull’omonima raccolta di racconti di Scerbanenco, precisamente sul racconto “Stazione Centrale ammazzare subito”. E’ la storia di un malavitoso, Ugo Piazza, che terminati 3 anni di carcere, viene sospettato dagli ex compagni della Banda di essersi intascato un consistente malloppo. Inizierà la sua odissea per affrancarsi dall’accusa e per trovare i veri responsabili. Celebre e precognitiva la battuta: “Se va avanti così dovranno creare l’antimafia anche a Milano”. Ottimo il montaggio che conferisce un ritmo serrato alla narrazione. In ogni fotogramma si riconosce precisa la mano del regista nel restituire le atmosfere sordide della vicenda unitamente ad un’attenzione didascalica per la cornice milanese. Menzione finale per Moschin e il suo sguardo glaciale, buono per sedurre ballerine e fermare pallottole al volo.
Titolo originale: Milano Calibro 9

Sono un essere senziente. Mi occupo di varia umanità dall’età di circa due anni. Sono giunto al mezzo secolo di esperienza vissuta su questo Pianeta. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sulla Poetica dell’ultimo Caproni nel 1996. Interessato al cinema dall’età di tre anni e mezzo dopo una sofferta visione dei Tre Caballeros della Disney, opera discussa e aspramente criticata in presenza delle maestre d’asilo. Alla perenne ricerca di un nuovo Buster Keaton che possa riportare luce nelle tenebre e sale nei popcorn.