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Straordinaria opera prima di Stuart Rosenberg, regista con un lungo curriculum di lavori televisivi alle spalle, ma qui alla sua prima opera cinematografica. Cool Hand Luke (nel cui titolo italiano il nome del protagonista fu inspiegabilmente mutato in Nick, forse per ricercare una migliore assonanza) è un film del genere carcerario girato con un meraviglioso taglio realistico capace di immergere lo spettatore in un mondo dove una netta linea di demarcazione separa reclusi e reclusori, e dove violenze e soprusi sono l’unica forma di relazione tra gli uomini. Il personaggio di Nick interpretato da un leggendario Paul Newman (a cui clamorosamente fu negato l’oscar che andò come attore non protagonista a George Kennedy) è un uomo che ha perso tutto, stritolato da una società che sente aliena e ostile, un uomo che nella più totale delle sconfitte cerca una disperata via di redenzione (“c’è più gusto a vincere quando non si ha niente” dice Nick in una delle sue più celebri frasi di questo film).

Condannato a due anni di reclusione con annessi lavori forzati per aver distrutto, in un momento di furia vandalica alimentata dall’alcol, una serie di parchimetri, Nick viene recluso in un campo di prigionia a sud della Florida, in una zona rurale dove i detenuti prestavano il proprio lavoro per opere pubbliche. Nick, devastato per aver perso la propria donna che lo ha lasciato per un uomo più ricco, rifiuta di sottomettersi al rigido sistema carcerario e all’autorità illimitata delle guardie sui prigionieri. Con la sua ostinata volontà a non piegarsi diviene ben presto un simbolo all’interno della prigione guadagnandosi l’affetto e la stima dei compagni di prigionia. Nick instaura con gli altri detenuti un rapporto profondo di amicizia, specialmente con Dragline, l’immenso boxeur che prende a ben volerlo per i suoi modi puri e spontanei. Durante la vita carceraria Nick tenterà in ogni modo di scappare, non facendo alcun calcolo sulla breve durata della sua condanna. Il suo anelito di libertà è una radicata forma di protesta contro un sistema che lo ha sconfitto e che lo vuole umiliare. I suoi tentativi di evasione divengono ben presto leggendari all’interno della comunità carceraria e lo spirito indomito e libertario di Nick diviene gradualmente un simbolo di affrancamento a cui aggrapparsi.

Tante le scene memorabili che hanno fatto di questo film un classico senza tempo, una delle più celebri è senza dubbio l’incontro di boxe iniziale tra Nick e Dragline dove i due non si risparmiano colpi tremendi, ottenendo al contempo un reciproco rispetto. Proprio quell’incontro senza esclusione di colpi segnerà infatti la nascita della splendida amicizia tra i due, metafora fulminante di come la violenza fosse l’unico linguaggio esperibile in un mondo dove ogni altra relazione è stata troncata da una società repressiva e autoritaria. Nick Mano Fredda è prima di tutto una straziante ode alla libertà. L’affrancamento da ogni vincolo e la purezza di un uomo che, pur emarginato dagli altri uomini, diviene incarnazione di redenzione e icona indelebile di profonda umanità.

Titolo Originale: Cool Hand Luke

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  1. Anonimo 2 Gennaio 2024

    deve ancora nascere il cineasta che realizzerà un film più bello di questo

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