Notorious
Hitchcock gira con una raffinatezza stilistica senza pari, accostando alla sua maestria registica una storia appassionante e un incedere narrativo coinvolgente. All’indomani della fine del Conflitto Mondiale e all’alba della Guerra fredda Hichcock mantiene saldo il suo sguardo verso i nazisti intesi ancora come villains per antonomasia. Una donna viene infiltrata nella casa di un contrabbandiere di uranio per conto dei nazisti. Amore e morte si intrecceranno in un crescendo senza respiro. Cary Grant e Ingrid Bergman in un amore senza confini. Celebre la sequenza della chiave della cantina che sparisce dal mazzo e poi riappare la mattina dopo. Maniacale la cura di Hitcock per i dettagli, ogni scena veniva da lui disegnata in uno storyboard prima di essere girata, ogni singolo dettaglio della scena, ogni inquadratura veniva progettata, disegnata e poi filmata. Paradigmatica, in questo senso, è la scena d’apertura del film dove Devlin è sempre ripreso di spalle mentre osserva Alicia, il cui padre quello stesso giorno è stato condannato per spionaggio, che beve e flirta per allontanare da sè il pensiero del genitore condannato. La cinepresa, posta dietro la testa di Devlin, riprende soltanto la donna, mentre si avvicina e parla a Devlin. Una scena perfetta dove il comportamento disdicevole di Alicia viene perfettamente stigmatizzato dallo sguardo cinico di una cinepresa che si erge quasi a elemento moralizzatore. Una tecnica di ripresa che sarà poi ampiamente sfruttata nelle scene in prima persona ma che per quegli anni, com’è facilmente intuibile, rappresentò un’innovazione assoluta.
Titolo originale: Notorious