
Notorious
Hitchcock gira con una raffinatezza stilistica senza pari, accostando alla sua maestria registica una storia appassionante e un incedere narrativo coinvolgente. All’indomani della fine del Conflitto Mondiale e all’alba della Guerra fredda Hichcock mantiene saldo il suo sguardo verso i nazisti intesi ancora come villains per antonomasia. Una donna viene infiltrata nella casa di un contrabbandiere di uranio per conto dei nazisti. Amore e morte si intrecceranno in un crescendo senza respiro. Cary Grant e Ingrid Bergman in un amore senza confini. Celebre la sequenza della chiave della cantina che sparisce dal mazzo e poi riappare la mattina dopo. Maniacale la cura di Hitcock per i dettagli, ogni scena veniva da lui disegnata in uno storyboard prima di essere girata, ogni singolo dettaglio della scena, ogni inquadratura veniva progettata, disegnata e poi filmata. Paradigmatica, in questo senso, è la scena d’apertura del film dove Devlin è sempre ripreso di spalle mentre osserva Alicia, il cui padre quello stesso giorno è stato condannato per spionaggio, che beve e flirta per allontanare da sè il pensiero del genitore condannato. La cinepresa, posta dietro la testa di Devlin, riprende soltanto la donna, mentre si avvicina e parla a Devlin. Una scena perfetta dove il comportamento disdicevole di Alicia viene perfettamente stigmatizzato dallo sguardo cinico di una cinepresa che si erge quasi a elemento moralizzatore. Una tecnica di ripresa che sarà poi ampiamente sfruttata nelle scene in prima persona ma che per quegli anni, com’è facilmente intuibile, rappresentò un’innovazione assoluta.
Titolo originale: Notorious

Sono un essere senziente. Mi occupo di varia umanità dall’età di circa due anni. Sono giunto al mezzo secolo di esperienza vissuta su questo Pianeta. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sulla Poetica dell’ultimo Caproni nel 1996. Interessato al cinema dall’età di tre anni e mezzo dopo una sofferta visione dei Tre Caballeros della Disney, opera discussa e aspramente criticata in presenza delle maestre d’asilo. Alla perenne ricerca di un nuovo Buster Keaton che possa riportare luce nelle tenebre e sale nei popcorn.