Persepolis
Un lugubre affresco sull’oppressione e la mortificazione delle libertà primarie, espresso in un bianco e nero che non lascia adito a voli pindarici della fantasia ma rinchiude l’immaginario nella crudeltà del Pragma esattamente come i Guardiani della Rivoluzione rinchiusero le menti di tutti coloro che caddero sotto il loro giogo. Un cartone animato in bianco e nero che ricalca fedelmente la Graphic Novel dell’autrice, un’opera che alla sua uscita riscosse un immenso successo scatenando non poche polemiche. Marjane Satrapi ha provato sulla sua pelle cosa significa vivere in una società ferocemente patriarcale come quella dell’Iran di questo secolo. Una volta uscita dall’incubo dell’oppressione ha usato il suo talento visionario per trasporre la sua esperienza in un fumetto. Questo film vede l’autrice alla regia assistita dall’amico Vincent Paronnaud. Il risultato è un film d’animazione duro e feroce, spietato nella sua pulizia di linee e nella sua trama asettica. Ma anche una storia teneramente malinconica nel rievocare una gioventù sgretolata nella macina della Storia, un tempo in cui il fervore intellettuale e l’ironia della propria famiglia fece sentire la giovane Marjane come una bimba privilegiata, facendo sbocciare in lei il talento di un’Arte tenuta a lungo segreta. Un film che rimane a lungo nell’animo, come una ferita indelebile, a perenne testimonianza di cosa è ancora capace di fare l’uomo ai propri simili, ai nostri tempi, in nome della Religione.
Titolo originale: Persepolis