
Quella Sporca Dozzina
Aldrich, da grande narratore quale è, ci cala in questo epico racconto bellico in cui onore, coraggio e riscatto trovano un posto di primo piano nell’intreccio. La storia è quella di dodici criminali a cui viene proposto nel 1944 di riscattare la propria pena detentiva con una missione molto pericolosa all’interno della Germania nazista: far saltare un centro di comando nemico situato in una sorta di fortezza inespugnabile. A comandarli ci sarà il maggiore Reisman, uomo di valore da sempre insofferente alle imposizioni dall’alto. Il film acquisisce grande rilevanza per merito di una sapiente sceneggiatura, abile a disegnare il profilo psicologico di ogni eroe coinvolto nella storia e al contempo a sviluppare una narrazione senza cadute di tono, ma sempre legata allo svolgersi vertiginoso degli eventi. Tantissime le scene memorabili: dalla rivolta per l’acqua calda al campo di addestramento capeggiata da Cassavetes all’assalto al Castello nazista con il commando che, una volta resosi conto che i nazisti sono tutti riparati in un bunker, lo fa saltare gettando delle granate nelle prese d’aria.
Titolo originale: The Dirty Dozen

Sono un essere senziente. Mi occupo di varia umanità dall’età di circa due anni. Sono giunto al mezzo secolo di esperienza vissuta su questo Pianeta. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sulla Poetica dell’ultimo Caproni nel 1996. Interessato al cinema dall’età di tre anni e mezzo dopo una sofferta visione dei Tre Caballeros della Disney, opera discussa e aspramente criticata in presenza delle maestre d’asilo. Alla perenne ricerca di un nuovo Buster Keaton che possa riportare luce nelle tenebre e sale nei popcorn.