Requiem for a Dream
Darren Aronofsky è un regista emergente qui alla sua seconda prova, già autore della notevole opera d’esordio Pi greco – Il teorema del delirio. In questo film sprofonda la sua cinepresa nella melma di una vita sbandata, un’esistenza in cui la droga gioca il suo ruolo primario inquinando ogni altro sentimento. Un film che scava nel nero portando alla luce frammenti di visioni, flashbacks impazziti, ricordi incerti e nebbiosi. Rimane l’impressione di fondo di estrema incertezza e di eterna instabilità sensoriale.
Il film è diviso in tre parti intitolate: Summer, Fall e Winter. Nella prima parte vengono introdotti i quattro personaggi principali, Sara casalinga disperata perduta nel suo sogno di apparire in TV nel suo show preferito, Harry suo figlio, tossicodipendente che vive di espedienti, la sua ragazza Marion e il suo amico Tyrone. All’inizio le cose sembrano andare bene: Sara riceve un invito per un provino per il suo show, Harry insieme a Tyrone mette in piedi un giro di spaccio che rende bene. Poi inesorabilmente le cose cominciano a putrefarsi. Sara per dimagrire assume delle anfetamine prescritte da un medico senza scrupoli e ne diverrà dipendente, Harry deve pagare la cauzione per Tyrone, finito in prigione, sperperando tutti i guadagni accumulati, Marion deve cominciare a prostituirsi per trovare denaro per farsi. Nel finale del film i quattro vanno incontro al loro tragico destino cedendo, ognuno a modo suo, al vortice dei propri vizi.
Un’opera notevole sia dal punto di vista dell’esercizio stilistico che da quello della narrazione innovativa, il montaggio di Jay Rabinowitz è frenetico e allucinante ed è uno degli elementi che più colpisce del film. Aronofsky sembra interessato all’inesorabile processo di deriva che assumono le vite dei quattro e ne segue con morboso voyeurismo lo sgretolamento. Un senso di profonda amarezza pervade tutto il film, ed un remoto controcanto di inevitabile sconfitta costella dalla prima all’ultima inquadratura le vicende narrate.
Titolo originale: Requiem for a Dream
La prima volta mi aveva colpito, la seconda, dopo qualche hanno, mi ha mostrato tutta la sua ingenuità.
facciamo vedere questo a scuola invece dei classici film buonisti