Rocky Horror Picture Show
Il più cult dei film cult: impossibile non innamorarsi di questo delizioso, irriverente, scostumato musical denso di canzoni epiche, di improbabili personaggi vestiti di lattice e reggicalze, e di altrettanto ineffabili personaggi venuti dallo spazio profondo. Memorabile l’interpretazione di Tim Curry, un vampiro transgender, travestito e bisex, ubriaco di sesso, che irretisce i poveri Brad e Janet trasformandoli in pure macchine del piacere. Un inno al piacere fisico, alla libertà sessuale, e alla gioia di vivere. Interessante anche come documento di affrancamento dalla routine borghese e dai suoi perbenistici, angusti orizzonti morali. Un film fantastico e inebriante in cui tutto sembra concesso e in cui l’espressività trova libero sfogo per librarsi e volare all’impazzata. Tante le canzoni che hanno fatto la fortuna di questo musical: Time Warp, Sweet Transvestite, Touch-A-Touch-A-Touch-A-Touch Me, Superheroes… E tantissime le scene memorabili: l’apparizione del Dr. Frank-N-Furter con l’inquadratura che indugia sul suo tacco 12 che batte il tempo scendendo nell’ascensore per poi manifestarsi agli sbigottiti Brad and Janet trascinandoli nella frenesia del ritmo di Sweet Transvestite, la nascita di Rocky dalla macchina costruita per lui e le spudorate avances di Frank-N-Furter alla sua neonata creatura, il triangolo sessuale tra Brad Frank e Janet realizzato tramite sensualissime ombre cinesi, la scena finale nella piscina con un bagno catartico sulle noti struggenti di I’m coming home.
Titolo originale: The Rocky Horror Picture Show