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Hawks brillante e indiavolato dirige quella che a detta di molti è il prototipo ineludibile della commedia. Una storia scoppiettante, serrata, grottesca e infinitamente ilare questa Susanna, impreziosita dal talento della Hepburn e dell’aura sobriamente ironica di Cary Grant. La storia ruota intorno ai guai causati da Susanna, un’imprevedibile ragazza che si innamora di un goffo professore di paleontologia. Una girandola di equivoci farà da cornice alla loro bislacca storia d’amore. Un ritmo serrato non concede tregua, si arriva alla fine avidi di battute e non paghi dei dialoghi frastornanti. Tutto nel film appare fuori registro e spinto da una furia irrefrenabile, ogni dialogo è portato all’eccesso, ogni personaggio è percorso da una vena di pazzia. Tutti nel film sono apertamente grotteschi, una scelta che Hawks, disse in seguito, si rivelò un errore. Il regista infatti in un’intervista a Peter Bogdanovich dichiarò: “Penso che l’immagine della locandina abbia avuto una grande colpa [i due protagonisti che nutrono un leopardo seduto in un seggiolone ndr] e ho imparato moltissimo da questo passo falso. Mi resi conto, facendo il film che semplicemente non c’erano persone normali. Tutti quelli che s’incontrano nell’opera sembrano avere qualcosa di pazzo, e da allora ho imparato la lezione: non intendo mai più far impazzire tutti in un mio film! Se il giardiniere fosse stato normale, se lo sceriffo fosse stato soltanto un uomo perplesso del paese, tutta la storia avrebbe assunto un’altra dimensione, ma così com’era risultava fuori luogo perchè erano tutti pazzi. Penso che sarebbe andato molto meglio al botteghino se ci fosse stata qualcuno sano di mente. Tuttavia Harold Lloyd mi ha detto che era la commedia migliore che avesse mai visto, e questo mi riempì d’orgoglio.”

Titolo originale: Bringing Up Baby

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