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Wise dimostra a se stesso e all’establishment hollywoodiano di poter dirigere qualsiasi genere di film. E’ così che arriva la decisione di gettarsi nel calderone della fantascienza costruendo un film intorno al romanzo di Harry Bates “Farewell to the Master”. L’opera viene incentrata sulla figura di un alieno, Klaatu, che discende sulla terra per farsi latore di un importante messaggio per l’umanità. La razza umana infatti è in pericolo e starebbe per venir spazzata via da un’altra civiltà aliena. ma le difficoltà di comunicazione dell’alieno sono insormontabili, gli umani sono troppo ottusi e diffidenti. Klaatu tenterà allora un nuovo rivoluzionario approccio dialettico. Un’opera che ha segnato un capitolo fondamentale nel modo di “fare fantascienza” al cinema. Le trovate sceniche, gli espedienti narrativi, il linguaggio presudo scientifico, l’enfatizzazione tecnologica: tutto ciò ha cambiato per sempre il modus operandi della Settima Arte nei confronti del fantastico. La sceneggiatura intelligente di Edmund H. North e la direzione pulita di Wise sono gravi senza essere solenni, mentre il punto di forza del film forse è rappresentato dalle musiche di Bernard Herrmann, commento musicale che rafforza l’atmosfera di stranezza e di potenziale minaccia.

Titolo originale: The Day the Earth Stood Still

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