Gli Effetti Speciali nel Cinema di oggi raccontati da due esperti del mestiere
Gli special make up artists Carlo Diamantini e Andrea “Gommo” Giomaro, tornano a Viaggio nella Luna per un paio d’ore – che sono volate – a base di birra e anacardi dove si è tornato a parlare dell’effetto speciale bello e buono, quello ancora indispensabile, quello col silicone chirurgico, degli squibb a base di sangue di scena che esondano emoglobina nemmanco l’ascensore dell’Overlook Hotel.
Durante la prima quanto ormai classica mezz’ora dedicata all’estemporaneità cinematografica, Carlo e Andrea hanno espresso la loro opinione in merito a The Last Jedi e, siccome l’effetto speciale chiama il cinefumetto come non ci fosse un domani, si è tornato a parlare di celeberrimi adattamenti cinematografici, soprattutto degli Spiderman di Raimi fino ad arrivare all’ultimo Homecoming di John Watts con Tom Holland, dove Carlo e Andrea hanno espresso opinioni condivisibili ma decisamente contrastanti. Sempre in tema di cinefumetto ci siamo ritrovati, chissà perché, a lodare nuovamente gli Hellboy di Guillermo Del Toro, anche perché rappresentano due capisaldi contemporanei dell’effetto speciale di cui i due ospiti sono più che capaci esponenti. Per chiudere con la mitologica creatura di Mike Mignola, Carlo Diamantini si è detto fiducioso riguardo alla prossima trasposizione/reboot cinematografico, che a quanto parte dovrebbe vedere la luce tra circa un anno (si parla dell’11 gennaio 2019) ad opera del più che talentuoso Neil Marshall, già autore di due perle indiscusse come The Descent (2005) e del carpenteriano Doomsday (2008), dove a vestire i panni del demoniaco agente del B.P.R.D. sarà David Harbour, ovvero lo Sceriffo Hopper di Stranger Things, nel cast ci sarà anche Milla Jovovich e Ian McShane.
Semplicemente immancabile è stato un piccolo omaggio al maestro John Carpenter, nella settimana all’interno della quale il regista ha compiuto 70 anni (16 gennaio).
Entrando nel vivo della trasmissione, i due special make up artists hanno discusso assieme alla compagine di Viaggio nella Luna dei loro ultimi lavori: Carlo ha parlato della sua esperienza assieme alla società romana Makinarium alla lavorazione dell’ultimo film di Ridley Scott Tutti i soldi del mondo, che narra le vicissitudini legate al famoso rapimento di John Paul Getty III, che ha richiesto l’ingegno di Carlo per due scene, nella fattispecie la dettagliatissima sequenza del taglio di un orecchio, che fortunatamente è filata liscia al secondo ciak, e un’altra che vedeva protagonista un cadavere ustionato. L’ultima pellicola di Scott è servita da gancio per parlare di film insospettabili che necessitano comunque della maestranze degli special make up artists, che spesso si trovano a fare molto altro.
Anche Andrea Giomaro ci ha parlato delle sue ultime fatiche, sciorinando aneddoti legati alla sua esperienza sul set della serie tv Trust prodotta da FX per la regia di Danny Boyle che, guarda un po’, investe anch’essa sulle vicende di John Paul Getty III quindi, dopo “Tutti i soldi del mondo”, arriverà su Sky Atlantic in data da destinarsi, una serie basata sugli stessi accadimenti; nel cast Donald Sutherland, Hilary Swank e gli italiani Luca Marinelli e Giuseppe Battiston. Sempre Andrea ci ha parlato anche di un interessante film a cui ha lavorato ultimamente, stiamo parlando de Il Primo Re, le cui riprese sono iniziate il settembre scorso, ad opera del regista italiano Matteo Rovere che parlerà dei fratelli più celebri della storia: Romolo e Remo, interpretati rispettivamente da Alessandro Borghi (Non essere cattivo) e Alessio Lapice.
Questo e molto altro all’interno di questa più che scoppiettante puntata.
Conducono in studio Federico Minguzzi, Alessandro Nunziata, Lorenzo Scappini e Francesco Morosini. Special Guests: Andrea Giomaro e Carlo Diamantini. Buon Ascolto.
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Sono un essere senziente. Mi occupo di varia umanità dall’età di circa due anni. Sono giunto al mezzo secolo di esperienza vissuta su questo Pianeta. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sulla Poetica dell’ultimo Caproni nel 1996. Interessato al cinema dall’età di tre anni e mezzo dopo una sofferta visione dei Tre Caballeros della Disney, opera discussa e aspramente criticata in presenza delle maestre d’asilo. Alla perenne ricerca di un nuovo Buster Keaton che possa riportare luce nelle tenebre e sale nei popcorn.