Il Gusto delle cose, Blink Twice, It’s what’s inside: 3 film di cui vale la pena parlare
Ed eccola qui la sospirata dodicesima stagione di Viaggio nella Luna, finalmente è stata partorita (da remoto) la prima puntata, in religioso smart working dai 3 viaggiatori lunari Marco Belemmi, Federico Minguzzi e Thomas Filippi, orfani del prode Checco Morosini rallentato quest’oggi da un inghippo domestico ma pronto a lanciarsi nell’agone con il suo smodato carico di umanità riciclata.
“Il Gusto delle cose”: Un’ode al palato e all’anima (recensione nel podcast di Marco)
Tran Anh Hung ci regala un’esperienza cinematografica che va ben oltre la semplice narrazione. “Il Gusto delle cose” è un banchetto visivo e gustativo, un’opera d’arte che celebra la vita attraverso i sensi.
La storia di Eugenie e Dodin, due anime legate dalla passione per la cucina, si dipana come un raffinato piatto, dove ogni inquadratura è un ingrediente che contribuisce a creare un quadro di rara bellezza. La regia di Hung è delicata e precisa, catturando la maestria con cui i due protagonisti danno vita a creazioni culinarie che sono vere e proprie opere d’arte.
Juliette Binoche e Benoît Magimel offrono interpretazioni memorabili, trasmettendo con intensità l’amore, la complicità e la profonda connessione che lega i loro personaggi. La loro chimica sullo schermo è palpabile, e la loro passione per il cibo diventa una metafora della loro stessa relazione.
Ma “Il Gusto delle cose” non è solo un film sul cibo. È un’esplorazione profonda dell’animo umano, delle fragilità e delle gioie che ci rendono unici. La malattia di Eugenie diventa l’occasione per riflettere sulla finitezza della vita e sull’importanza di gustare ogni istante.
La fotografia è un altro elemento che contribuisce a rendere questo film un’esperienza indimenticabile. Ogni piatto è immortalato con una cura maniacale, invitando lo spettatore a un viaggio sensoriale senza precedenti.
“Il Gusto delle cose” è un film che tocca il cuore e stuzzica l’appetito. È un’opera d’arte che celebra la bellezza della vita, la gioia di condividere un pasto e l’importanza di seguire le proprie passioni. Se amate il cinema che emoziona e vi fa riflettere, questo film è un must-see.
Blink Twice: Un gioiello dark che ti lascerà senza fiato (recensione nel podcast di Thomas)
Zoë Kravitz ci regala un esordio alla regia semplicemente esplosivo con “Blink Twice”. Questo thriller psicologico ci catapulta in un mondo di lussi e perversioni, dove l’apparenza inganna e la paranoia si insinua in ogni angolo.
L’incontro tra il potente Slater King e la fragile Frida è il detonatore di una spirale di eventi inquietanti. L’isola paradisiaca si trasforma in una prigione dorata, dove la linea tra realtà e illusione si fa sempre più sottile. Kravitz costruisce una narrazione magistrale, dosando sapientemente tensione e rivelazioni, fino a un climax che ti lascerà a bocca aperta.
L’estetica cupa e dark del film è un personaggio a sé stante. Le inquadrature suggestive, la fotografia ricca di contrasti e la colonna sonora inquietante creano un’atmosfera opprimente che ti pervade fin dalla prima scena. Ogni dettaglio è studiato con cura per amplificare il senso di disagio e di mistero.
Channing Tatum è perfetto nel ruolo del carismatico e inquietante Slater King. La sua interpretazione complessa e sfaccettata ci regala un villain indimenticabile. Al suo fianco, Zoë Kravitz stessa ci offre una performance intensa e toccante nei panni della protagonista.
“Blink Twice” è molto più di un semplice thriller. È un film che affronta temi importanti come il potere, il consenso e la violenza di genere, offrendo una prospettiva femminile forte e incisiva. Kravitz non ha paura di scavare nelle profondità dell’animo umano, regalandoci un’opera coraggiosa e provocatoria.
“It’s What’s Inside”: Una Perla Nascosta di notevole fattura (recensione nel podcast di Federico)
Se cercate un thriller psicologico che vi tenga incollati allo schermo fino all’ultima inquadratura, “It’s What’s Inside” è un’esperienza cinematografica che non potete assolutamente perdere. Questo gioiello nascosto di Netflix ci catapulta in un vortice di identità, inganni e colpi di scena inaspettati, lasciandoci a bocca aperta e con la mente in subbuglio.
Il concept alla base del film è semplicemente geniale: cosa accadrebbe se un gruppo di persone si scambiasse i corpi? “It’s What’s Inside” prende questa premessa e la sviluppa in un racconto avvincente e ricco di sfumature, esplorando temi profondi come l’identità, l’apparenza e le relazioni umane.
I personaggi sono ben delineati e complessi, ognuno con i propri segreti e le proprie motivazioni. La tensione è palpabile fin dalle prime scene e cresce inesorabilmente man mano che la trama si sviluppa, tenendoci con il fiato sospeso fino all’epilogo sorprendente.
“It’s What’s Inside” non è solo un semplice thriller, ma un film che ci invita a riflettere sulla nostra identità e su come percepiamo noi stessi e gli altri. La regia è impeccabile e la fotografia contribuisce a creare un’atmosfera cupa e inquietante, perfetta per immergerci completamente nella storia.
Ascoltate il Podcast per saperne di più, mooolto di più 🙂
Ovviamente in due ore di podcast non si parla solo di queste tre opere, ma di tanto altro, ad esempio: miglior film del 2024, il più grande jump scare al cinema, classici del cinema: La Conversazione (1974) di F. F. Coppola, e molto altro. Non rimane altro che ascoltarvelo per scoprirne di più. Alla prossima!
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Sono un essere senziente. Mi occupo di varia umanità dall’età di circa due anni. Sono giunto al mezzo secolo di esperienza vissuta su questo Pianeta. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sulla Poetica dell’ultimo Caproni nel 1996. Interessato al cinema dall’età di tre anni e mezzo dopo una sofferta visione dei Tre Caballeros della Disney, opera discussa e aspramente criticata in presenza delle maestre d’asilo. Alla perenne ricerca di un nuovo Buster Keaton che possa riportare luce nelle tenebre e sale nei popcorn.