JoJo Rabbit di Taika Waititi ovvero l’indefinibile aura di Chaplin torna a irridere la Storia
E finalmente venne il giorno di Jojo Rabbit, il film tanto atteso con cui Taika Wititi torna a calcare un set seduto sulla (scomoda) sedia da Director.
Se si esclude la tremolante parentesi di Thor Ragnarok (che per ovvi motivi non può essere considerato come parte di un percorso creativo) il regista neozelandese aveva latitato dalle scene cinematografiche dai tempi del delizioso Selvaggi in Fuga (2016) e ne sentivamo decisamente la mancanza. Con quest’opera Taika è tornato per dirci che non ha perso quella levità e quella sobria ironia che avevano contraddistinto il suo linguaggio cinematografico.
Jojo Rabbit è un film che – con evidenza – rende omaggio al Grande Dittatore di Chaplin. L’Hitler da operetta del genio di Walworth si reincarna nell’altro-da-sè del ragazzino protagonista del film e ne ricalca i parodistici intenti e la petulante presenza scenica. Ma è una presenza assolutamente estroflessa dall’incedere della narrazione e ne rappresenta un mero rafforzativo che elude ogni tentativo di contestualizzazione e apre le porte della comicità.
Jojo Rabbit è uno di quei film che striscia intorno al ganglio semantico della vicenda e si crogiola nei dettagli, nel suo stesso apparato estetico. La Storia ne esce irrisa e maciullata e gli umani che ne vivono il presente sono chiamati ad ergersi dalle macerie e ricostruire un significato plausibile alla propria esistenza.
Completa la puntata la Perla che il buon Checco estrae sapientemente dal fiume della storia della Settima Arte per riportarla a riva e donarla a tutti noi. In questa puntata Checco ci parla di Harry e Tonto (1974), opera di Paul Mazursky che si distinse per una vena avventurosa e comica nel guardare la Realtà. Checco rinviene in quest’opera i prodromi dell’Ironia che più di ogni altra seppe poi trasportare il sentimento poetico di quegli anni verso vene creative di inusitata profondità.
Per chi volesse approfondire questi temi non ha da far altro che cliccare sul tasto Play qui sotto e ascoltarsi con attenzione la decima puntata della settima stagione di Viaggio nella Luna, una trasmissione che parla di Cinema, di Vita e di piccole Vanità celate in ognuno di noi. Buona Vita e Buon Cinema.
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Sono un essere senziente. Mi occupo di varia umanità dall’età di circa due anni. Sono giunto al mezzo secolo di esperienza vissuta su questo Pianeta. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sulla Poetica dell’ultimo Caproni nel 1996. Interessato al cinema dall’età di tre anni e mezzo dopo una sofferta visione dei Tre Caballeros della Disney, opera discussa e aspramente criticata in presenza delle maestre d’asilo. Alla perenne ricerca di un nuovo Buster Keaton che possa riportare luce nelle tenebre e sale nei popcorn.