Le Nominations agli Oscar 2018 e l’ultima fatica di Takashi Miike
Puntata deliberatamente densa e sugosa questa di fine gennaio dove la truppa lunare ha passato analiticamente in rassegna le nominations che anche per quest’anno l’Academy ha voluto dispensare a noi povero volgo di cinefili incalliti. Scorrendo il nudo dato salta subito agli occhi che ci sono tre film che la faranno sicuramente da padroni alla cerimonia di assegnazione delle ignude statuette auree. Stiamo parlando di: Tre Manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh, La Forma dell’Acqua di Guillermo Del Toro, e Il Filo Nascosto di Paul Thomas Anderson. Questi sono i tre assi della cerimonia che faranno incetta di balocchi dorati. Tre grandi film, occorre dirlo. Ognuno a suo modo, ma davvero tre grandi alfieri della Settima Arte. Del primo si è ampiamente parlato nella puntata precedente. Mentre del secondo e del terzo si discetterà sicuramente nelle prossime puntate prima della fatidica notte oscarata dove la truppa lunare (udite udite) ha la bieca intenzione di intraprendere una diretta maratona che copra interamente l’evento. E allora diamo un’occhiata a queste nominations:
Miglior film
• Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name) – di Luca Guadagnino
• Dunkirk – di Christopher Nolan
• Il filo nascosto (Phantom Thread) – di Paul Thomas Anderson
• La forma dell’acqua (The Shape of Water) – di Guillermo del Toro
• Lady Bird – di Greta Gerwig
• L’ora più buia (Darkest Hour) – di Tim Bevan
• The Post – di Steven Spielberg
• Scappa – Get Out (Get Out) – di Jordan Peele
• Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri) – di Martin McDonagh
Migliore regia
• Paul Thomas Anderson – Il filo nascosto (Phantom Thread)
• Guillermo del Toro – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
• Greta Gerwig – Lady Bird
• Christopher Nolan – Dunkirk
• Jordan Peele – Scappa – Get Out (Get Out)
Migliore attore protagonista
• Timothée Chalamet – Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name)
• Daniel Day-Lewis – Il filo nascosto (Phantom Thread)
• Daniel Kaluuya – Scappa – Get Out (Get Out)
• Gary Oldman – L’ora più buia (Darkest Hour)
• Denzel Washington – Roman J. Israel, Esq.
Migliore attrice protagonista
• Sally Hawkins – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
• Frances McDormand – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
• Margot Robbie – I, Tonya
• Saoirse Ronan – Lady Bird
• Meryl Streep – The Post
Migliore attore non protagonista
• Willem Dafoe – The Florida Project
• Woody Harrelson – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
• Richard Jenkins – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
• Christopher Plummer – Tutti i soldi del mondo (All the Money in the World)
• Sam Rockwell – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
Migliore attrice non protagonista
• Mary J. Blige – Mudbound
• Allison Janney – I, Tonya
• Lesley Manville – Il filo nascosto (Phantom Thread)
• Laurie Metcalf – Lady Bird
• Octavia Spencer – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
Migliore sceneggiatura originale
• Guillermo del Toro e Vanessa Taylor – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
• Greta Gerwig – Lady Bird
• Emily V. Gordon e Kumail Nanjiani – The Big Sick – Il matrimonio si può evitare… l’amore no (The Big Sick)
• Martin McDonagh – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
• Jordan Peele – Scappa – Get Out (Get Out)
Migliore sceneggiatura non originale
• Scott Frank, James Mangold e Michael Green – Logan – The Wolverine (Logan)
• James Ivory – Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name)
• Scott Neustadter e Michael H. Weber – The Disaster Artist
• Dee Rees e Virgil Williams – Mudbound
• Aaron Sorkin – Molly’s Game
Miglior film straniero
• Corpo e anima (Testről és lélekről), di Ildikó Enyedi (Ungheria)
• Una donna fantastica (Una mujer fantástica), di Sebastián Leilo (Cile)
• L’insulto (L’insulte), di Ziad Doueiri (Libano)
• Loveless (Neljubov), di Andrej Zvjagincev (Russia)
• The Square, di Ruben Östlund (Svezia)
Miglior film d’animazione
• Baby Boss (The Boss Baby), regia di Tom McGrath
• The Breadwinner, regia di Nora Twomey
• Coco, regia di Lee Unkrich e Adrian Molina
• Ferdinand, regia di Carlos Saldanha
• Loving Vincent, regia di Dorota Kobiela e Hugh Welchman
Migliore fotografia
• Roger A. Deakins – Blade Runner 2049
• Bruno Delbonnel – L’ora più buia (Darkest Hour)
• Hoyte Van Hoytema – Dunkirk
• Rachel Morrison – Mudbound
• Dan Laustsen – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
Miglior montaggio
• Jon Gregory – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
• Paul Machliss e Jonathan Amos – Baby Driver – Il genio della fuga (Baby Driver)
• Tatiana S. Riegel – I, Tonya
• Lee Smith – Dunkirk
• Sidney Wolinsky – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
Migliore scenografia
• Paul Denham Austerberry, Shane Vieau e Jeff Melvin – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
• Nathan Crowley e Gary Fettis – Dunkirk
• Dennis Gassner e Alessandra Querzola – Blade Runner 2049
• Sarah Greenwood e Katie Spencer – La bella e la bestia (Beauty and the Beast)
• Sarah Greenwood e Katie Spencer – L’ora più buia (Darkest Hour)
Migliore colonna sonora
• Carter Burwell – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
• Alexandre Desplat – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)
• Jonny Greenwood – Il filo nascosto (Phantom Thread)
• John Williams – Star Wars: Gli ultimi Jedi (Star Wars: The Last Jedi)
• Hans Zimmer – Dunkirk
Dopo questa lunga abbeverata alla fonte Hollywoodiana per eccellenza l’ottimo Federico ci parla di Blade of The Immortal, l’ultima fatica di quel prolifico artigiano della cinepresa che risponde al nome di Takashi Miike. Un film che ha riscritto i canoni del film d’azione nipponico attraverso uno smodato uso di arti marziali e spade luminescenti, ovviamente il tutto filtrato dall’eccellente occhio sempre vigile del nostro Takashi.
In Studio conducono: Federico Minguzzi, Alessandro Nunziata, Marco Belemmi e Francesco Morosini. Buon Ascolto.
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Sono un essere senziente. Mi occupo di varia umanità dall’età di circa due anni. Sono giunto al mezzo secolo di esperienza vissuta su questo Pianeta. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sulla Poetica dell’ultimo Caproni nel 1996. Interessato al cinema dall’età di tre anni e mezzo dopo una sofferta visione dei Tre Caballeros della Disney, opera discussa e aspramente criticata in presenza delle maestre d’asilo. Alla perenne ricerca di un nuovo Buster Keaton che possa riportare luce nelle tenebre e sale nei popcorn.