Del fatto che noi di Viaggio nella Luna si ami alla follia Werner Herzog ormai non è più un mistero. L’intera marmaglia si abbandona a lodi sperticate ogni qual volta si parla di questo regista. Tutti lo vorremmo come terzo nonno, quello che prima di dormire ti racconta una delle centinaia di storie assurde a lui accadute, che sono TUTTE vere, e mentre lui sciorina la sua esperienza di vita vissuta su questo pianeta, tu lo ascolti sgranando gli occhi mentre tiri su la copertina fino a coprire il naso.

Eh sì, Werner Herzog è un “mattoide” benedetto dalle deità della Settima Arte, artefice di capolavori imprescindibili del cinema (che non staremo ad elencare poiché già sappiamo e già sapete… e se non sapete, come al solito andatevi a costituire spontaneamente al più vicino commissariato), con una particolare predilezione per i documentari, che bene o male ha sempre intervallato ai film sin dall’inizio della sua carriera.

Rimane comunque un dato oggettivo che il nostro 80enne regista preferito ultimamente abbia pigiato sul pedale dell’acceleratore, preferendo i “Docu” ai film. Giusto per darvi un idea, pensate che nelle ultime due decadi, su 28 prodotti realizzati, 17 sono documentari.

Ed io ho sempre pensato: “Oh, Werner, oh monarca del cinema (e del documentario, per carità!), ma perché nessuno fa un documentario su di te?”

A soddisfare questo mio morboso desiderio, che credo sia condiviso anche da altre migliaia di persone, ci ha pensato lo scrittore e regista Thomas von Steinaecker, da sempre adoratore di Herzog sin da quando durante l’adolescenza rimase stregato da “Aguirre, furore di dio”.
Steinaecker contattò Herzog per la prima volta due anni fa, canzonato dagli amici che gli dicevano che non avrebbe mai ricevuto una risposta da lui, dopotutto Herzog non aveva mai incontrato Steinaecker prima. Ma in barba agli avversi numi, due anni dopo… PUFF! Salta fiori il documentario!
“Radical Dreamer” non racconta banalmente solo i 60 anni di carriera di Herzog, ma esplora anche ciò che rende Herzog tale, quindi l’attenzione viene posta doverosamente anche sul Werner in quanto essere umano. Nel documentario, Steinaecker intervista attori e registi, tra cui Chloé Zhao, Joshua Oppenheimer, Wim Wenders, Nicole Kidman, Christian Bale e altri su come fa Herzog ad essere Herzog.
Ovviamente l’attenzione verrà posta su Herzog in quanto tale, che parlerà per sé stesso, della sua educazione, e di quella ossessione chiamata cinema che ha sempre perseguito, con una volontà incrollabile, senza mai arrendersi.

Il documentario ha esordito al Telluride Festival in Colorado, e anche se non avrà mai una distribuzione degna, speriamo di vederlo presto anche in Italia.

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