The King di David Michôd, sorpresa della settimana
La puntata, trascorso il canonico quarto d’ora di aureo cazzeggio, principia con incipit a bombarda, introducendo un film che è piovuto nelle case dei viaggiatori lunari come una cinematica meteora: Il Re di David Michôd, ultimo prodotto Netflix che va ad arricchire un catalogo già sterminato.
Il film appare davvero riuscito, con punti di forza assoluti quali la splendida fotografia, l’interpretazione del cast per finire con un approccio registico che centra alla perfezione il dettato scespiriano donando al tessuto narrativo nuova linfa senza snaturarne il sapore secentesco.
Hal (Timothée Chalamet), principe ribelle e riluttante erede al trono inglese, ha voltato le spalle alla vita reale e vive tra la gente. Ma quando muore il tirannico padre, Hal viene incoronato re con il nome di Enrico V ed è costretto ad abbracciare la vita che aveva precedentemente tentato di evitare. Ora il giovane Re deve esplorare la politica del palazzo, il caos e la guerra che suo padre si è lasciato alle spalle e le corde emotive della sua vita passata – incluso il suo tormentato rapporto con il suo amico e mentore, il vecchio e burbero alcolista, John Falstaff.
Sulle corde di questo splendido film incensato dalla truppa lunare il buon Checco, per la sua ineffabile rubrica “Un Classico da Rispolverare”, tira fuori dal cilindro un vero e proprio mito degli anni settanta: “Rollerball” (1975), un’opera dove vola qualche parolona di troppo, e tutti saltanto sul carro della semiotica e della semantica applicata.
Infine Federico ci parla di “The Headhunter”, film indipendentissimo di Jordan Downey che ci dimostra che con 30.000 dollari, molto sale in zucca, ed un attore esordiente (Cristopher Rygh) si può tranquillamente fare un film dove sceneggiatura e messa in scena coinvolgono lo spettatore a tal punto da raggiungere un raro livello di immedesimazione col protagonista. Un film che, quindi, è opera dell’ingegno e della perseveranza, due virtù che ci riportano all’attitudine e all’approccio di quel genio di Mario Bava che, con mezzi risicatissimi, riusciva a creare ciò che i più non avrebbero mai creato.
Questo e molto altro troverete nella quarta puntata della settima stagione di Viaggio nella Luna, la trasmissione radiofonica di Cinema che vi terrà divanamente incollati. E allora venghino siori e siori al bellissimo spettacolo cinematografico che andiamo a incominciare…
In studio conducono Federico Minguzzi, Lorenzo Scappini, Marco Belemmi e Francesco Morosini. Buon Ascolto.
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Sono un essere senziente. Mi occupo di varia umanità dall’età di circa due anni. Sono giunto al mezzo secolo di esperienza vissuta su questo Pianeta. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sulla Poetica dell’ultimo Caproni nel 1996. Interessato al cinema dall’età di tre anni e mezzo dopo una sofferta visione dei Tre Caballeros della Disney, opera discussa e aspramente criticata in presenza delle maestre d’asilo. Alla perenne ricerca di un nuovo Buster Keaton che possa riportare luce nelle tenebre e sale nei popcorn.