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Hitchcock nel suo elemento si muove con l’agilità sorniona di un gatto. E in questo film può liberare tutto il suo estro creativo nel far balenare l’ambigua identità del protagonista come in un paesaggio nebbioso quando a fatica distinguiamo chi ci viene incontro mentre quella figura si ritaglia una traballante realtà dal baluginare della nebbia. La storia è incentrata sul personaggio di Zio Charlie, un affascinante parente che spezza la grigia monotonia di una famiglia americana. La nipotina di Charlie resta ammaliata dai suoi racconti mondani, ma piano si insinua nella ragazza la convinzione che l’uomo non sia chi dica di essere. Un nuovo inquietante quadro prenderà gradualmente corpo sino a diventare un puntello ineludibile nella sua mente. Magistrale Joseph Cotten nell’impersonare Charlie, grazie ad una innata sensibilità riesce infatti a lasciarne intatta l’ambiguità maliziosa che Hitchcock contribuisce ad alimentare in ogni piano sequenza. Un classico psicodramma in cui avvince la metamorfosi mentale connaturata al dipanarsi della narrazione.

Alfred Hitchcock non ha mai nascosto che The Shadow of a Doubt fosse una delle sue opere preferite. Lo ha detto per la prima volta al termine della sua celebre discussione con Truffaut, in cui accennò alle condizioni per scrivere la prima sceneggiatura a quattro mani con Thirnton Wilder, l’autore di Our Town, uno dei più eminenti drammaturghi americani. È a lui che dobbiamo la precisione, la correttezza del tono e la sensibilità che hanno contribuito a rendere così perfetta questa evocazione dell’atmosfera di una piccola città americana. Il ruolo di Sally Benson, di cui Vincente Minnelli porterà le storie di Kensington sullo schermo in Meet me in Saint Louis, è stato altrettanto importante anche nello sviluppo di questa storia. Le sue revisioni hanno notevolmente migliorato la caratterizzazione dei bambini Ann e Roger, attribuendo loro le manie che ravvivano la loro esistenza quotidiana facendo appello alla loro immaginazione evocando vari puzzle criminali; inventando la vedova civettuola che sarà la prossima vittima di zio Charlie; presentando Catherine, la felina amica di Charlie; modernizzando la famiglia e aggiungendo la storia del misterioso incidente in bicicletta di zio Charlie da bambino, collegandolo a un dramma autentico, quello di Earle Leonard Nelson, responsabile di numerosi omicidi, in particolare a Hanford (California) e impiccato a Winnipeg.

Un film dunque che, grazie al lavoro di cesellatura in fase di sceneggiatura, di questa corte dei miracoli di personaggi comprimari riesce a tratteggiare con stordente abilità un piccolo spaccato di tipica vita americana precipitandolo gradualmente in un incubo senza fine. Ed è precisamente a questo punto che entra in scena sua Maestà Hitchcock, con il suo sguardo severo e distaccato, pronto a documentare ogni tipo di corruzione dell’animo umano, denudando ogni umana pulsione e offrendola come un macabro trofeo al suo pubblico.

Titolo originale: Shadow of a Doubt

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