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L’amicizia tra un uomo e una donna nella Hong Kong del 1962 si trasformerà in una raffinata danza di avvicinamento scoprendosi affini in ogni cosa, ma rinunciando stoicamente all’amore. L’uomo e la donna, vicini di casa, scoprono infatti che i rispettivi coniugi hanno una relazione clandestina l’uno con l’altro, e si trovano a condividere questa grottesca situazione. I due si troveranno a fare i conti con il proprio passato ma anche e soprattutto con il proprio futuro. Un film delicato e garbato questo di Kar Wai Wong, un regista davvero interessante con opere notevoli all’attivo come il meraviglioso Angeli Perduti (1995) o il già citato Hong Kong Express (1994). Interessante il fatto che il film ha avuto l’avvicendamento di due direttori della fotografia che hanno caratterizzato l’impatto visuale dell’opera con registri quasi antitetici ma senza cadere nella disarmonia. Inizialmente Christopher Doyle ha fatto valere i suoi colori aspri che contrastano la luce soffusa di scena esaltandone la vividezza, poi a Doyle è subentrato il coreano Mark Lee Ping-bin che ha dato risalto alla morbidezza dei chiaroscuri modellando un gioco di ombre mai ridondante. Il regista si fa apprezzare in particolare la sua abilità nel rendere naturali alcune complesse scene di contrapposizione dialettica dei personaggi, come un consumato cantastorie che declami in piazza le sue cortesi novelle. Ottima anche l’interpretazione degli attori e la colonna sonora levigata e sinuosa, vestito ideale per una storia che seduce attraverso le immagini e i suoni.

Titolo originale: Fa yeung nin wa

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